piombino in bici

storie e proposte del gruppo piombinese #salvaiciclisti


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#ideesparse #14 – moderare la velocità – le strettoie

quattordicesima puntata della rubrica #ideesparse – una rubrica di fantascienza

strettoieRallentatori di velocità, al posto dei dossi che tutti detestano.
Un pezzo breve, qualche semplice fotografia. Strettoia, senso unico alternato. In sostanza, due corsie che diventano una, si passa uno per volta, si rallenta per forza.

I restringimenti della carreggiata tramite strettoie ed isole spartitraffico vengono realizzati per indurre i veicoli a rallentare in corrispondenza di alcuni tratti stradali, nei quali l’eccessiva ampiezza della strada può indurre a raggiungere velocità eccessive in corrispondenza di punti di potenziale rischio. A questo fine, le strettoie e le isole riducono lo spazio per il transito dei veicoli, in modo tale che gli automobilisti abbiano la sensazione di poterli attraversare in sicurezza solo a bassa velocità. In genere questa misura è volta ad ottenere un effetto più psicologico che fisico, perché il restringimento della carreggiata non è tale da richiedere una riduzione drastica della velocità. Talvolta, tuttavia, quando sono collocate su strade a doppio senso di marcia, le strettoie possono anche restringere la carreggiata fino ad una sola corsia: in questo modo, il senso di marcia alternato costringe i veicoli a rallentare fortemente e talora a fermarsi, per dare la precedenza ai veicoli provenienti dalla direzione opposta. Tale misura può utilmente essere applicata su grandi piattaforme interessate da intenso flusso di pedoni.

Quello nella foto qui accanto (in Danimarca) ha pure il bonus della corsia ciclabile. Si tratta solo di trovare delle strade dove potrebbe funzionare. Ma per quello ce n’è abbastanza, di strade che invitano a correre, in città.

Di esempi comunque ce ne sono anche più vicini: senza scomodare i danesi, per quelli qui sotto basta andare fino a Venturina:

un esempio di strettoia sulla SR 398, a Venturina

un esempio di strettoia sulla SR 398, a Venturina

Pochi metri dopo, dietro la curva, un altro esempio, con tanto di spazio sfruttato per l'attività commerciale, e con il dettaglio della segnaletica sui due lati

Pochi metri dopo, dietro la curva, un altro esempio, con tanto di spazio sfruttato per l’attività commerciale, e con il dettaglio della segnaletica sui due lati

Qualche idea sul come e sul perché, invece, sono disponibili QUI, assieme a un sacco di materiale tecnico interessante.

il motivo per cui vale la pena di rallentare le macchine è sempre bene ricordarlo

il motivo per cui vale la pena di rallentare le macchine è sempre bene ricordarlo


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#ideesparse n°12 – linea avanzata per ciclisti (economica e sicura)

dodicesima puntata della rubrica #ideesparse – una rubrica di fantascienza

per essere pronti e sapere cosa fare quando una corsia ciclabile arriverà dal Tomi

Benzina Zero

Advanced Stop Line cycle_zone Semplice, pulita, economica. Basta verniciare per terra, senza costose installazioni.

La linea d’arresto avanzata per ciclisti si sta diffondendo in corrispondenza dei semafori in molte città europee. Offre il vantaggio di migliorare traffico e sicurezza degli incroci rendendo più visibili i ciclisti e ciclomotori, formalizzando quella che comunque è un’abitudine consolidata: quando gli autoveicoli sono in coda al semaforo, le biciclette, le moto e i ciclomotori li superano e si fermano davanti alla prima auto. 

Advanced Stop Line AdvStopLineAdvice

Da notare che nello spazio occupato da una singola automobile possono stare diverse biciclette, moto e motorini, contribuendo a velocizzare il flusso del traffico per numero di utenti. Siccome in città le automobili si intralciano soprattutto fra di loro, è evidente che i mezzi a due ruote vanno privilegiati, perché privilegiando i mezzi a quattro ruote si aumenta la congestione e lo spreco di spazio.

Qui altre informazioni sulla linea d’arresto avanzata per ciclisti (in…

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#ideesparse n°11 – here comes the sun

undicesima puntata della rubrica #‎ideesparse‬ – una rubrica di fantascienza

SolaRoad_Nederland_urbancycling_3

sì, la stanno facendo davvero!

Ok, questa forse è eccessiva anche per me. Ma pensate che ficata una serie di percorsi su una parte delle attuali strade bianche trasformati così

L’articolo l’ho trovato qui

uno stralcio dal sito del produttore:
L’idea:
Non sarebbe bello se le nostre strade funzionassero da pannelli solari? E se potessimo guidare i nostri mezzi con l’energia solare così prodotta? Nel 2009 queste due domande hanno costituito l’inizio di una visione del futuro: la produzione su larga scala di energia rinnovabile dalla luce solare che picchia sui 450 km2 di strade ogni giorno.


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#ideesparse n°6 – verso il fronte del porto

Sesta puntata della rubrica #‎ideesparse‬ – una rubrica di fantascienza

Una puntata dedicata alla fantascienza distopica: le cose che non vorremmo mai vedere.

foto di Rota Fixa

il timore di veder replicate le pratiche peggiori

Il viale che dal centro porta alla stazione marittima potrebbe essere forse uno dei pochi punti di scorrimento in tutta Piombino su cui lavorare in termini di pista o corsia ciclabile. Sarebbe necessario, più che per il fatto che si tratta della strada che mi porta a lavoro ogni giorno, per tutti quei cicloturisti che da aprile a ottobre incrocio in numero sempre maggiore ogni anno che passa, diretti verso l’Isola d’Elba dove a quanto pare da una valutazione empirica stanno lavorando bene per rendersi attraenti a quella mandria di pazzi che girano in bici di svariati chili carichi di borse.

Volevo mantenere un tono positivo e propositivo per la rubrica, ma sono inciampato in un articolo di Rota Fixa con dentro la foto qui sopra, che potrebbe essere presa come modello illustrativo di quel che è da evitare per Viale Regina Margherita: a parte lo spartitraffico assente, potrebbero averla scattata lì.

Speriamo a nessuno venga mai in mente di farci un lavoro del genere


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#ideesparse n°2 – Ascenseur pour l’échafaud

seconda puntata della rubrica #‎ideesparse‬ – una rubrica di fantascienza

un dettaglio

Per via Forlanini, ci si potrebbe arrivare all’ospedale (ok, il titolo è un po’ iperbolico, tende al tragico, ma offre una colonna sonora di tutto rispetto)

tradotto dal sito ufficiale:

Cos’è Trampe?

è il primo ascensore per bici pensato per le aree urbane. Il prototipo è stato costruito nel 1993. In 15 anni di operatività Trampe ha spinto più di 200.000 ciclisti lungo i 130ft della collina Brubakken a Trondheim. Fin dall’inizio è diventata una delle attrazioni turistiche più popolari di Trondheim.

Nel 2013 Trampe è stato aggiornato per andare incontro alle nuove regole relative alla sicurezza. La nuova versione industrializzata, CycloCable®, verrà immessa sul mercato internazionale dalla compagnia francese SKIRAIL del gruppo POMA.

trampe3

un ascensore per l’ospedale

Domande frequenti

1. Perché mi serve un ascensore per bici? Aiuta in maniera efficace a promuovere gli spostaemnti in bicicletta. A Trondheim, gli abitanti hanno almeno una bici a testa. Molte di queste non sono state usate per diversi anni. L’ascensore serve da ispirazione per tornare a pedalare.

2. Alle persone non farebbe bene fare movimento? Chi usa la bici come mezzo di trasporto non necessariamente vuole sudare e soffrire il caldo. E prendere la bici li manterrà più in forma comunque.

3. Quando è stato installato Trampe? Nell’agosto del 1993. Fu autorizzato per essere utilizzato senza operatore nel maggio del 1994. Smantellato nel 2012, è stato sostituito nel 2013 da CycloCable.

4. L’ascensore per bici viene utilizzato molto? Quando funzionava con uan carta prepagata girava su una media di 30-30.000 viaggi all’anno. Adesso che sarà gratuito ci aspettiamo un enorme incremento dei numeri.

5. Quanto è lungo? Quello di Trondheim è lungo 130 metri

6. Quanto può essere lungo? In base ai calcoli, la lunghezza massima è di 500 metri.

7. Qual è la velocità di esercizio? 1.5—2 metri al secondo.

8. Qual è la capacità di trasporto? Massimo 300 ciclisti all’ora, e ipoteticamente cinque ciclisti possono prenderlo contemporaneamente. Si può salire ad ogni 12° secondo.

9. Quali sono le caratteristiche tecniche? La funzionalità rivorda quella di uno skilift. Consiste in un cavo d’acciaio con 11 placche di appoggio per i piedi attaccate al cavo. All’inizio c’è un acceleratore (una specie di pistone) per rendere la partenza più semplice. La placca di appoggio piede prende il ciclista subito dopo l’acceleratore. Alla fine la placca scompare nell’alloggiamento […].

10. L’ascensore è brevettato?

11. Ci sono mai stati incidenti? Dall’apertura, nel 1993, non ci sono stati mai incidenti.

12. Serve una gamba allenata per prendere Trampe? No, è soprattutto uan questione di tecnica. Se non viene preso correttamente, l’ascensore può sembrare stancante. E’ estremamente importante spostare il peso del corpo dalla bici alla placca dove appoggia il piede.

13. Quanto fate pagare una risalita? L’ascensore di Trondheim è gratuito per tutti. Tuttavia, è possibile installare un lettore di carte o chiavette per varie opzioni di abbonamento

14. Quali sono i costi di costruzione? 1,70 – 2,40 euro al metro – più o meno gli stessi costi di costruzione di una normale pista ciclabile in area urbana.

15. Chi è il proprietario della Trampe/CycloCable®? Design Management AS e POMA GROUP sono proprietari dei brevetti e delle licenze. Il CycloCable di Brubakken,Trampe, è finanziato da un gruppo di supporto ambientalechiamato “Miljøpakken”. È gestito amministrato dalla locale amministrazione delle strade pubbliche.

16. Qual è il potenziale di mercatodi Trampe/CycloCable®? Trampe/CycloCable® è l’unico ascensore da bici per le aree urbane esistente sul mercato. Pur essendo l’unica offerta, la competizione nel mercato delle infrastrutture ciclabili è dura. L’ascensore per bici non è che una tra molte opzionisu cui investire del denaro.  Un sacco di città si stanno lentamente rendendo conto del grosso vantaggio di supportare le bici come un mezzo di trasporto preferibile. – per i tragitti casa-lavoro, per lo shopping e per il tempo libero. In gran parte delle città C’è un vasto bisogno scoperto di più strade ciclabili, ponti, spazi per il parcheggio. questioni relative alla sicurezza dei ciclisti, campagne a favore della ciclabilità, etc…

Fino a 5 anni fa non c’è mai stato così tanto denaro disponibile da investire nelle infrastrutture ciclabili. Questa situazione è cambiata abbastanza drasticamente negli ultimi anni.

I politici e la politica sono oggi molto pi consapevoli dell’effetto positivo dei trasporti in bicicletta sulla pianificazione della città. Meno ingorghi, meno problemi di parcheggio, migliore e più rapida accessibilità ai centri urbanoisono stra i principali vantaggi. Abbiamo buone ragioni per essere ottimistici circa il mercato futuro di Trampe/CycloCable®.

SKIRAIL e POMA stanno puntando a diverse città in Europa, USA, Canada e in estremo oriente, come in Corea del Sud. Hanno tutte progetti per l’installazione di ascensori per bicinei prossimi anni. Nonostante questo non ci aspettiamo un picco di vendite semplicemente per via del vasto bisogno di infrastrutture ciclabili di base nella maggior parte delle città.

17. Dove possiamo acquistare Trampe/CycloCable®? Trovate i contatti sul sito ufficiale