nona puntata della rubrica #ideesparse – una rubrica di fantascienza
L’arretramento dei binari è materia controversa, a Piombino. Ognuno vorrebbe farci qualcosa, tutti hanno un’idea su dove far finire la ferrovia, o che fine far fare alla ferrovia.
Io ho la mia visione della cosa, del tutto slegata dalle analisi di fattibilità economica (d’altra parte mica faccio il contabile, io). E mentre intanto, nel mondo reale, i collegamenti Campiglia-Piombino spariscono e vengono sostituiti dai bus continuo a sognare un collegamento moderno e leggero di superficie al posto dei treni, che tolga ai pendolari l’obbligo e la volontà di andare e venire da Piombino (e dall’Elba) a Campiglia in macchina, tutti i santi giorni, tutti rigorosamente in rapporto standard “1 auto->1passeggero”
Una via di mezzo tra il treno e la tranvia
Una linea ferrata che ci porti nel ventunesimo secolo su quelle stesse rotaie che hanno fatto camminare la città per tutto il ventesimo.
Per una cosa del genere, intanto, servirebbe un parcheggio scambiatore per le auto a Campiglia, e uno spazio di sosta sicura per le bici a Piombino (dove le distanze massime da e per il centro sono di 4-5km: spostamenti tranquillamente fattibili su due ruote)
e questo articolo (da cui è presa la foto) fornisce uno spunto che sa di futuro, e restituisce quel senso di merviglia che sembra essere andato perso