È Natale e a Natale
si può fare di più
per noi…
A Natale puoi…
A Natale puoi
fare quello che non puoi fare mai
Niente da fare, via.
Quest’inverno vanno di moda il nero, i piumini e i parcheggi.
E a meno di un mese dal ritiro della mozione relativa alla proposta di un’area di sosta nella zona del piazzale di Marina, su cui già avevo espresso le mie perplessità nella seconda parte di questo articolo, in programma per il consiglio comunale del 28 novembre è prevista una nuova mozione “per la concessione di agevolazioni parcheggi blu e gratuità durante le festività natalizie”. A sostegno delle attività commerciali, naturalmente. Ipotizzando la sosta gratuita laddove non c’era, e la sperimentazione di sistemi di scontistica.
D’altra parte siamo un popolo di inventori, no? Gli inventori fanno gli esperimenti. E a scuola ci hanno sempre insegnato che non si copia.
Io però, che sono sempre stato fuori moda, rimango basito una volta di più.
Non capisco perché dobbiamo ripercorrere strade già abbandonate altrove, e non possiamo far tesoro delle sperimentazioni che altrove hanno già funzionato, o fallito. O anche solo sperimentare sulla base di elementi e studi concreti e di esempi già ampiamente collaudati altrove in Europa.
Spero di sbagliarmi, di fraintendere di nuovo il senso della proposta. Spero di poter sentire nell’articolazione della mozione, e nella discussione che mi auguro ne seguirà, un qualcosa che mi apra la mente su prospettive che al momento fatico a immaginare.
Perché continua a sfuggirmi, dal basso della mia mente semplice, come misure del genere si concilino con le annunciate intenzioni di ridurre il numero di auto su suolo pubblico, migliorare la circolazione e decongestionare il centro.
E trovo insensato e privo di fondamento continuare a portare avanti l’idea per cui al commercio servano più parcheggi, o parcheggi gratuiti, come primo incentivo su cui puntare per un rilancio dei consumi.
affrontare i problemi del commercio e del traffico
incentivando e facilitando il parcheggio auto
è come risolvere il problema dell’obesità
acquistando pantaloni più larghi
Il commercio su piccola scala e i negozi di quartiere infatti beneficiano degli incentivi al passaggio di ciclisti e pedoni, e non dell’aumento delle possibilità di sosta gratuita, con conseguente incremento del parco veicoli circolanti. Per farla semplice: l’idea stessa di centro commerciale naturale si basa sulla possibilità di girarci confortevolmente in mezzo, sul rendere piacevole passeggiare e dare una scorsa alle vetrine, e di contro francamente ho i miei dubbi che siano i due euro di parcheggio risparmiati ad incidere sensibilmente sulle cifre spese nei negozi.
Come se non bastasse, sul piano strategico e comunicativo trovo che sia un tragico errore, in funzione degli obiettivi dichiarati, passare il messaggio per cui ci sono dei periodi di libero tutti in cui, in nome di una supposta crescita dei consumi, si incentivano comportamenti che vanno in direzione contraria agli obiettivi stessi.
Si alimentano cattive abitudini già profondamente radicate in città come Piombino, in cui moltissime persone abili prendono l’auto per spostamenti sotto i 3 km.
E si congestionano ulteriormente le vie di un centro che di per sé tende a intopparsi, complici le cattive abitudini di cui sopra, durante il maggior afflusso del periodo natalizio. Aggravando peraltro il problema della disponibilità.
Perché a un aumento della possibilità di parcheggio (con incentivi economici) non corrisponde un aumento dei consumi, ma semplicemente un aumento dell’utilizzo dei parcheggi, con conseguente aumento dell’utilizzo dell’auto privata per gli spostamenti da e per il centro. E conseguente nuova saturazione delle aree di sosta.
L’aumento dei parcheggi o della possibilità di parcheggiare liberamente, insomma, mi pare un nonsense concettuale, un errore in prospettiva, e una misura inutile, inefficace e potenzialmente dannosa verso la vivibilità degli spazi:
Perché ogni auto ha bisogno di numerosi posti auto.
L’equazione “un’auto = un parcheggio” è falsa.
Per muoversi un’auto ha bisogno di almeno cinque o più posti auto: uno sotto casa, uno presso il lavoro, uno al supermercato, uno al bar, uno al centro commerciale, uno presso il panettiere, uno presso la farmacia…
Si può obiettare che l’auto ne usa solo uno per volta: è vero. Ma i posti auto non sono ottimizzabili. Nei quartieri residenziali restano liberi durante il giorno, presso gli uffici restano liberi durante la notte, di sabato quelli dei supermercati sono strapieni, durante la settimana sono semivuoti, e così via.
È quindi evidente che per consentire la circolazione, per ogni auto presente in città, occorrerebbe prevedere almeno due o tre posti auto. È per questo che i parcheggi non bastano mai.
Perché le auto divorano spazio.¹
Anche in questo caso, di nuovo, basterebbe copiare. Le vie dello shopping delle grandi città sono pedonali, e la tendenza è quella di allontanare le auto da quelle vie, non di rendere loro più facile o più economico l’avvicinarsi. Di far passeggiare (anziché far parcheggiare) davanti alle vetrine di tutto il centro, e non solo dei soliti centocinquanta metri di corso.
Il Natale potrebbe essere un’occasione per sperimentare davvero alcune misure di allargamento dell’area pedonale, o di decentramento delle aree di sosta e di passaggio. Potrebbe davvero iniziare a essere un primo passo per un miglioramento del decoro urbano, a meno che più auto in sosta non rientri a far parte del concetto di decoro. E potrebbe essere una prima occasione per comunicare alla città che (cito l’assessore Capuano, che ho apprezzato moltissimo in sala consiliare) “questa città è destinata a cambiare, che ci piaccia o no“, e che il cambiare verso non è un qualcosa di esclusivamente proiettato al futuro, ma che si comincia da qui e ora. Nel momento più critico. Perché cambiare verso, abitudini e certezze non dovrà essere un problema, ma la soluzione a un problema.
E se proprio si vuol fare risparmiare ai cittadini alcune spese aggiuntive perché le persone possano reindirizzare quel risparmio verso un aumento dei consumi, invogliamoli a risparmiare sulla benzina, lasciando l’auto a casa, anziché ridurgli i costi del parcheggio.
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